Femminicidio, l’origine della parola
Fino a poco tempo fa non conoscevo l’origine della parola femminicidio. Mi sembra interessante condividerla.
“Il termine Femmicidio (femicide) è stato diffuso per la prima volta da Diana Russell che, nel 1992, nel libro Femicide: The Politics of woman killing, attraverso l’utilizzo di questa nuova categoria criminologica, molto tempo prima di avere a disposizione le indagini statistiche che ci confermano ancora oggi questo dato, “nomina” la causa principale degli omicidi nei confronti delle donne: una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna «perché donna». “Il concetto di femmicidio si estende aldila’ della definizione giuridica di assassinio ed include quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l’esito/la conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine.”
La teoria di Diana Russell diviene universalmente nota ed utilizzata da numerose scienziate per analizzare le varie forme di femmicidio (delitto d’onore, lesbicidio, ecc.).
(Fonte: http://femminicidio.blogspot.it/ )
Spiega l’avvocato Barbara Spinelli in un articolo sul sito www.corriere.it, per il blog la 27esima ora: “Non stiamo parlando soltanto degli omicidi di donne commessi da parte di partner o ex partner, stiamo parlando anche delle ragazze uccise dai padri perché rifiutano il matrimonio che viene loro imposto o il controllo ossessivo sulle loro vite, sulle loro scelte sessuali, e stiamo parlando pure delle donne uccise dall’Aids, contratto dai partner sieropositivi che per anni hanno intrattenuto con loro rapporti non protetti tacendo la propria sieropositività, delle prostitute contagiate di Aiids o ammazzate dai clienti, delle giovani uccise perché lesbiche…
Donne che sono uccise solo perchè sono donne e hanno voluto, dimostrato, di volere un percorso di vita autonomo”.
Questo termine si rifà a episodi di violenza estremi, che sono avvenuti nel 1992 a Ciudad Juvarez, una città ai confini tra il Messico e l’America. In questa città con la complicità della polizia e delle istituzioni 4500 sparirono e un migliaio vennero struprate. Da allora un gruppo di uomini e donne coraggiose, studiosi, giornalisti, criminologi, cominciarono a sollevare il problema, a parlare di femminicidio. Una delle attiviste, Marcela Lagarde, riuscì ad essere eletta in Parlamento, fece una commission d’inchiesta, raccolse dati e riuscì a far conoscere la dimensione del problema, a farlo diventare un problema politico, a far introdurre nel codice penale il reato di femminicidio. E’ stata questa battaglia che ci ha consegnato nome, che, oggi, in Italia, è diventato abbastanza consosciuto.
Barbara Spinelli sull’argomento ha scritto un libro, “Femminicidio. Dalla denuncia al riconoscimento giuridico internazionale”. Franco Angeli Editore



