Marcello Baraghini, editore all’incontrario e le “sue” narratrici per il 25 aprile
“Che fortuna essere un editore all’incontrario. Parlo qualche volta di crucci, ogni giorno di più, a fare l’editore all’incontrario, dove quell’incontrario sta per sposare accanitamente qualità e provocatorietà, invece di conformismo, come è la vocazione attuale dei grossi editori italiani.
Più spesso, però, parlo delle tante, ma tante soddisfazioni, talmente da farmi ballare e cantare a squarciagola, ma in solitaria, nel campo davanti a casa: maledetta la mia introversione! La fortuna più recente? Ospitare Maria Jatosti, il 25 aprile, giorno della Liberazione, a Pitigliano.
Una doppia fortuna in realtà. Anzitutto di pubblicare grande narrativa, talmente rara oggi a fronte di merdina secca letteraria che ha perso perfino l’odore, sia al femminile che al maschile (soprattutto al maschile), e più è tale più scala classifiche e va in televisione da Fazio. E poi la seconda fortuna, accennata: passare qualche ora in pubblico e in privato con una delle grandi scrittrici del ‘900. Che ne ha da dire e raccontare, a partire dal suo “Il confinato”, opera che non ha nulla di meno, semmai qualcosa di più, di altri due capolavori del ‘900: “La storia” di Elsa Morante e “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza.
La fortuna mi ha straordinariamente premiato a proposito di queste due grandi narratrici. Elsa la conobbi a piazza Navona, anzi lei mi rimorchiò. Io che avevo appena fondato Stampa Alternativa, non mi negavo piazze e strade romane piene di solarità: mi crogiolavo al tepore primaverile in uno dei bar dove potevo stare senza ordinare ed Elsa altrettanto, con la differenza che lei consumava. Al terzo giorno vedeva che continuavo a stare a secco e curiosa della mia magrezza e dei capelli lunghi mi offrì da bere e mi fece domande. Io raccontai volentieri, un fiume in piena, ma senza mai pensare di affermare l’editore che già c’era in me, ma fui felice lo stesso, affascinato dalla sua verve e dal magnetismo che sprigionava.Con Goliarda fu diverso: venne lei a trovarmi a casa in campagna, accompagnata da suo marito Angelo. Altrettanto magnetica di Elsa, fu tra di noi complicità umana ed editoriale, col frutto maturo dell’“Arte della gioia” in svariate edizioni. Passò del tempo e divenni poi a tutti gli effetti anche editore di letteratura dopo tanti e tanti opuscoli di controinformazione, sangue del mio sangue.Perché, alla fine, e questa è la lezione, ben diversa da quelle accademiche e di regime, la grande letteratura, quella nelle cui pagine scorre sangue e che, in conseguenza, cambia obbligatoriamente in meglio la vita di chi legge, che affascina, stordisce e mette, come nel mio caso, a tacere tutti i crucci, ebbene si accompagna sempre a grande vitalità, del tipo cui non siamo più abituati. È il caso di Maria. Non mancate, per favore, vi prego, all’appuntamento del 25 aprile con Maria Jatosti, perdereste un’occasione straordinaria, magica.”
(Dal sito www.stampalternativa.it)



